Motto del movimento...

A nessuno é chiesto di professare qualcosa in cui non crede.Se costui é monarchico però, collabori a costruire, non a distruggere

martedì 10 novembre 2009

Adozione dei minori

Partito Democratico di Unità Monarchica
PDUM

Comunicato Stampa

Il Partito Democratico di Unità Monarchica, si dichiara contrario alla sentenza del tribunale di Besancon, nel nord-est della Francia, che ha dato il proprio via libera all’adozione di un bambino da parte di una coppia omosessuale.
(Vedere Articolo su LA STAMPA)
Riteniamo sia un abominio contro le leggi della natura seguite dalla stessa evoluzione naturale, e soprattutto contro gli interessi stessi del minore adottato, che è l’unico a nostro giudizio che può vantare i diritto, a meritare una famiglia normale in cui crescere e a cui aspirare in futuro.
Il Partito Democratico di Unità Monarchica quindi, fedele alle sue tradizioni, offre la sua voce in difesa dei minori contro l’arroganza di minoranze malate di protagonismo.

Il Gruppo Dirigente - 10.11.2099

mercoledì 4 novembre 2009

Crocefisso nelle Aule

Partito Democratico di Unità Monarchica
PDUM
Comunicato Stampa
Mercoledì - 04.11.2009


Il Partito Democratico di Unità Monarchica su PIR si dichiara disgustato dalla sentenza di matrice chiaramente atea espressa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, tendente a criminalizzare l’esposizione del Crocefisso Cattolico nelle aule scolastiche della nostra Patria.

Nella giornata di oggi, 4 novembre 2009, nel 91° anniversario della nostra Vittoria nell’ultima guerra di indipendenza combattuta dal nostro Paese, vogliamo richiamare le forze politiche al Governo oggi, a riappropriarsi della dignità della Nazione, concessa in delega negli ultimi decenni alle lobby di potere economiche dell’Europa, così come ad uscire dalla deriva atea della società multietnica e multiculturale che si vuole sostituire alla nostra cultura latina con oltre 25 secoli di storia, per fini interessi di parte.
L’Italia al contrario, affondando le radici nella sua plurisecolare tradizione Cristiana ha dato il meglio di se, in passato, e tanto può dare in futuro non solo agli italiani, ma a tutto il mondo.

Il Partito Democratico di Unità Monarchica, si schiera quindi contro questa sentenza ed aumenterà la sua sorveglianza per scongiurare prese di posizione particolaristiche che immancabili, si presenteranno in ossequio a questa vergognosa imposizione extra nazionale
!

giovedì 20 agosto 2009

Rilancio del Movimento Politivo virtuale !

Rilancio del Movimento Virtuale

Poco prima di "chiudere" drammaticamente l'epopea di Politica OnLine, eravamo riusciti a polarizzare attorno alla bandiera del PdUM un buo interesse, sulle ali di una completa quanto complessa riorganizzazione interna.Purtroppo il fato, ci ha messo lo zampino, e ci siamo un pochino persi, ma le nostre radici profonde, non sono seccate, e l'idea nostra superiore, torna a germogliare !Evidentemente anche su Politica IN RETE, c'è bisogno di una voce che si levi tra i partiti ed al di sopra della consueta politica dei partiti. E' così che il PdUM troverà se possibile, nuova energia.Con l'inizio di settembre si potrebbe quindi tornare ad organizzare la nostra presenza sul Forum.

Per qualsiasi informazione e commento servirsi del link sotto indicato.

Il Reggente


PIR su Istituzioni e partiti

PIR sul forum Savoia - Monarchia Oggi

mercoledì 15 luglio 2009

Caporalmaggiore Alessandro Di Lisio

Partito Democratico di Unità Monarchica
PDUM



Comunicato Stampa


Oggetto “Caporalmaggiore Alessandro Di Lisio

Il Partito Democratico di Unità Monarchica si stringe attorno alla famiglia del caporalmaggiore Alessandro Di Lisio in questo momento tragico per la perdita del loro caro.
E’ inoltre nostra preghiera e speranza, che l’Italia e le Forze Armate che da questi Eroi traggono prestigio e autorevolezza nel mondo intero, non si dimentichino di loro e del loro sacrificio.

Politicainrete, 15.07.2009


ROMA (15 luglio) - Slitta a domani mattina il rimpatrio della salma del caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, previsto in un primo momento per la tarda serata di oggi: l'arrivo del C-130 dell'Aeronautica militare a Ciampino è attualmente in programma intorno alle 9. Rientreranno invece in Italia all'alba, a bordo di un Falcon 900, sempre dell'Aeronautica militare, i tre paracadutisti rimasti feriti. Giunti a Ciampino, saranno subito trasferiti all'ospedale militare del Celio.La famiglia del primo caporal maggiore Di Lisio partirà nel pomeriggio per Roma per accogliere la salma del militare in arrivo domani in Italia. Lo riferisce il tenente colonnello Nicola Moffa, addetto stampa del Comando regionale Esercito Molise. Nella nottata intanto è arrivata da Legnago (Verona) a Oratino la fidanzata del parà, Mariangela, accompagnata dal padre.«Alessandro è un eroe di guerra». Lo ha detto il sindaco di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, all'uscita dell'abitazione di Alessandro Di Lisio, il militare morto ieri in Afghanistan, dove si è recato per portare il cordoglio di tutta la città. «Solo un abbraccio e nessuna parola con i genitori; in questi casi - ha detto il primo cittadino - non ci sono parole che possano lenire il dolore di un padre e di una madre. Conosco da anni i suoi genitori, sono persone umili ed eccezionali». Il sindaco ha disposto il lutto cittadino per il giorno del funerale e in città sono stati affissi manifesti del Comune listati a lutto che ricordano il parà.

giovedì 25 giugno 2009

Brogli in IRAN !


Partito Democratico di Unità Monarchica

Comunicato Stampa


Il Partito Democratico di Unità Monarchica dopo giorni di attenta analisi circa gli sviluppi post elettorali in Iran dichiara quanto segue.



- Condanna ferma circa le responsabilità dei disordini in corso tra istituzioni (colpevoli di evidenti brogli) e popolazione che chiede giustizia.
- Conferma della sfiducia nelle istituzioni repubblicane, qualunque esse siano (parlamentari, presidenziali, democratiche, popolari o islamiche) nel garantire la trasparenza necessaria oggi come un tempo nelle operazioni di voto e di scrutinio del voto.
- Conferma della nostra opinione circa l’evidente conflitto tra significato semantico e significato reale o palpabile nella quotidianità della vita, delle parole “repubblica” e “democrazia”.
- Condanna altrettanto ferma delle poche ed opportunistiche dichiarazioni o dei misurati ed interessati provvedimenti presi a livello nazionale ed internazionale nei confronti dell’Iran. Risulta evidente infatti che gli interessi particolaristici, politici ed economici dei vari Paesi nel mondo sull’area interessata da questi fatti, sono più importanti della calpestata Libertà di un popolo.

mercoledì 10 giugno 2009

repubblica delle vergogne ?


Partito Democratico di Unità Monarchica

Comunicato Stampa

Appreso dall’Agenzia ANSA della visita del Dittatore Libico in Italia, non abbiamo potuto che provare vergogna da italiani prima e da monarchici poi, per la scandalosa politica estera espressa dal governo della repubblica italiana.
Ci dissociamo non solo dalla linea del governo, ma anche e soprattutto dalle parole del Presidente della repubblica Giorgio Napoletano.
Il Partito Democratico di Unità Monarchica infine, concorda ed appoggia la decisione del gruppo dei Senatori del PD di non presiedere in Senato al discorso che sarà pronunciato dal dittatore domani in aula.


(ANSA) - ROMA, 10 GIU - I senatori del PD non saranno in Aula domani mattina in Senato quando prendera' la parola il presidente della Libia Muammar Gheddafi. Il colonnello parlera' nella veste di presidente dell'Unione africana. La decisione di non partecipare e' scaturita dalla riunione del gruppo dei senatori. La presidente Anna Finocchiaro scrivera', secondo quanto si e' appreso, una lettera al presidente del Senato Renato Schifani per spiegarne le ragioni


(ANSA) - ROMA, 10 GIU - 'L'Italia di oggi non e' piu' l'Italia di ieri. Con l'Italia di oggi c'e' pace, collaborazione e amicizia', Muammar Gheddafi. Il leader libico lo ha detto dopo aver incontrato prima Berlusconi a Ciampino e poi Napolitano al Quirinale. 'Si e' chiusa una lunga pagina dolorosa con la Libia', ha detto il premier Berlusconi mentre per il presidente Napolitano questa visita puo' 'contribuire a una nuova fase di relazioni fra i due Paesi gettando le basi di un piu' intenso partenariato'.





martedì 9 giugno 2009

La politica dei galantuomini

Alfredo Covelli il monarchico
C'era un tempo in cui la politica era passione, coraggio. Capacità di mobilitare ed emozionare le folle. Eppure i protagonisti di quel tempo, in molti casi, sapevano affiancare a una grande capacità comunicativa, finezza culturale, rispetto dell'avversario, educazione e sobrietà.

Signori della politica. Oggi forse un poco dimenticati. E un simbolo di quegli anni lontani in cui si ricostruiva l'Italia economica e politica è sicuramente Alfredo Covelli, scomparso nel giorno di Natale di dieci anni fa. Un uomo, e chi lo ha conosciuto lo ricorda bene, che dotato di un personale carisma sapeva guadagnarsi senza fatica, come un fatto naturale, il rispetto di amici e avversari. Lo stanno a testimoniare i messaggi che un rivale dello spessore del capo dei comunisti italiani come Palmiro Togliatti inviava al capo dei monarchici. L'iniziativa di pubblicare l'archivio storico del capo indiscusso dei monarchici italiani è un tentativo lodevole per rompere il silenzio che accompagna quegli uomini troppo recenti per essere ricordati dagli storici e troppo lontani per apparire sui giornali, ma che invece andrebbero conosciuti da vicino, non tanto o non solo per le loro intuizioni. Anche per un modo di interpretare la politica. Per quella signorilità d'altri tempi. Per quel rispetto delle istituzioni che deve essere fondamento anche oggi.

Alfredo Covelli inizia la sua attività politica mentre è ancora in corso la guerra. Di fede monarchica, rafforza la sua convinzione quando in gioco è la sopravvivenza della monarchia italiana. Ma la sua importanza politica si evidenzia soprattutto all'indomani del referendum del 2 giugno, quando una parte dei politici e degli intellettuali pensa soprattutto al loro futuro cercando spazio nei partiti dichiaratamente repubblicani. Oppure in qualche caso si isolano. Covelli col suo partito, diverse saranno le sigle tra scissioni e faticose ricomposizioni, mantiene un legame col passato ma con obiettivi moderni: il tentativo di affermare una destra liberale. Così non c'è spazio per tentativi ribellistici e reazionari, ma la via maestra resta quella della democrazia. Del rispetto delle regole democratiche e delle istituzioni. Sono gli anni prima del centrismo e poi del centrosinistra in cui Covelli recita un ruolo. Non solo riempiendo le piazze, o con i successi personali nelle seguitissime tribune politiche. Ha un ruolo di dialogo e di confronto a livello parlamentare con i leader, specialmente democristiani del tempo. Potrebbe aspirare anche a ruoli di potere solo se avesse voluto. Ma preferisce restare fedele ai suoi principi e al progetto politico di una formazione di destra democratica e moderna.
L'occasione la offre la creazione con Almirante del Msi-Dn. Quasi una prova generale di quello che sarà in futuro An. Covelli partecipa a questa costruzione, è il presidente del nuovo schieramento. Ma i tempi non sono maturi. La Dc, fino a quel momento il vero scudo contro il comunismo, arranca, i socialisti fallita la riunificazione, sono tentati da un Pci in crescita e vivono un grave momento di crisi da cui usciranno solo con la segreteria Craxi. C'è bisogno dunque di rafforzare il vecchio scudocrociato con nuove forze o nuove alleanze. Il progetto di una grande destra non va avanti. La strada con Almirante si divide. È il 1979 e Covelli decide di mettere fine alla sua avventura politica. Secondo i testimoni del tempo non mancano le offerte personali a Covelli. Ma le lascia cadere. Fuori dalla battaglia politica, vive da spettatore gli anni di Tangentopoli. La caduta di un mondo ormai orfano degli uomini del dopoguerra, privato di quelle tensioni ideali che avevano caratterizzato le scelte della sua generazione.

da : Il Sole 24 Ore

martedì 14 aprile 2009

Programma Politico per L'Italia

Premessa

I Monarchici su POLITICAINRETE, hanno considerato la liberazione dei Popoli dell'Est dalla follia comunista un avvenimento storico fondamentale. Iin questi anni però, la scelta repubblicana delle istituzioni di questi Paesi non ha portato ad un grado di sviluppo accettabile le loro società, come fu al contrario il celere cammino verso il progresso e lo sviluppo della nuova Spagna di SM Juan Carlos, dopo il periodo franchista. Questo ci induce a riflettere sull’occasione fin’ora mancata, compiendo un ulteriore sforzo di divulgazione verso la gente, dando impulso ad un nuovo modo di pensare la modernità restando fedeli alla tradizione ed alla garanzia secolare della Monarchia.
Occorre pertanto ripensare la nostra società, coronandola di speranza, progettando la Monarchia futura, come possibile scelta di popolo, a completamento di un vasto programma di innovamento sociale.

Per questo i Monarchici del PDUM su POLITICAINRETE, partendo proprio da POLITICAINRETE, desiderano contribuire a costruire la nuova Patria Italia, fedeli ai loro valori, che possono coesistere anche in presenza di differenze, dobbiamo essere capaci di cancellare la recente e vergognosa storia della prima e dell’attuale repubblica nell'ambito di una Nazione finalmente pacificata. L'Europa progredita e civile delle Monarchie e prova di ciò, e ci sprona a mantenere vivo, nel dibattito culturale e politico di Pol e del nostro Paese, l’ideale Monarchico che non può venire meno.

Per fare ciò in regime repubblicano è indispensabile uno strumento politico che permetta l'elezione diretta di Monarchici a viso aperto (secondo una bella definizione data da Re Umberto II).
Scendere in campo con un programma politico che sappia aggregare interessi diversi intorno al nostro simbolo non significa scendere a compromessi, al contrario significa valorizzare le nostre differenze per raggiungere più velocemente il nostro obiettivo : affermare nella società, valori tradizionali ed il principio di legittimità Reale che ci sta a cuore.
Il progetto politico del PDUM è teso quindi a far comprendere che lo stato non può essere considerato come il frutto di un contratto sociale o la fonte di valori etici, bensì la naturale prosecuzione delle Famiglie, e delle Comunità di lavoro. Occorre riscoprire il vero senso delle autonomie, ricchezza e patrimonio comune di tutti, in una società che veda la legittima autorità di un Sovrano, quale garante della sua libertà.
Il nostro sforzo indirizzato alla concreta unità di Popolo contrasta con l'astratta unità del Paese di oggi, la Patria allo stato degli esattori e dei burocrati, la lealtà ed il coraggio delle idee alle ipocrisie degli astrattismi ideologici dei politici che tanto danno hanno fatto nel corso del XX secolo.


SCELTA ISTITUZIONALE E ORGANIZZAZIONE STATALE

I Monarchici del PDUM considerano sterile la suddivisione dello schieramento politico odierno. I termini Destra, Centro e Sinistra, ideologici ed astratti ormai superati, impediscono di comprendere i veri problemi della società ed hanno separato il popolo da una classe politica sempre più lontana, costosissima e detentrice di privilegi sempre maggiori, non a torto definita “Casta”.
La Monarchia che professiamo, ci permette di mantenere i legami tra il popolo e la classe politica.
Il Re, che è veramente al di sopra delle parti, dei territori e degli interessi economici, proprio per il fatto di non venir eletto da una fazione o da un accordo di fazioni, trae il proprio potere direttamente dalla legge e dalla storia garantendo equilibrio tra le parti e di fatto il funzionamento della vera Democrazia.
Il Re garantisce la continuità della Tradizione Nazionale, al di là delle battaglie, dei cambiamenti elettorali e delle vicissitudini politiche, così da garantire un sicuro punto di riferimento al popolo mentre i governi cambiano.
La Dinastia incarna la storia di una Nazione. Il Re svolge un ruolo di arbitro nei conflitti di interesse che contrappongono forze sociali e gruppi politici.
Il Re incarna un punto di riferimento visibile della giustizia ed è il miglior garante della sua imparzialità.
Con la Monarchia il necessario decentramento può essere attuato, senza timore che venga meno il riferimento allo Stato.
Il PDUM propone di ripartire le competenze amministrative e politiche tra Comuni, Province e Parlamento.
Quest'ultimo dovrà essere composto di due Camere, rappresentative, l'una delle forze politiche e l'altra delle realtà locali.
In questo quadro, anche alla luce di una politica di risparmio, dovranno essere abolite le Regioni che si sono dimostrate carrozzoni politici, atti a moltiplicare in periferia i difetti attuali del governo centrale.
Dovranno anche essere ripensate le Prefetture, nella considerazione che le comunità locali non hanno bisogno di ridondanti controlli ma solo di scrupolose certificazioni delle loro azioni e responsabilità.
Le Province dovranno essere riviste territorialmente (accorpamento delle più piccole e spopolate in entità maggiormente funzionali ed efficienti.
Con i sistemi elettorali che si vanno affermando, il popolo è sempre di più considerato come un'entità astratta e lontana, da chiamare a ratificare decisioni già prese.
Le imposizioni verticistiche di candidati e l’attribuzione dei Collegi elettorali come veri e propri feudi moderni, stabiliscono una omologazione delle coscienze e delle idee che imprigiona il dibattito, trasforma la politica in qualcosa di elitario e determina sempre maggiori percentuali di cittadini a non partecipare al voto.
Dovrà essere garantita la più ampia rappresentatività alle idee ed ai programmi della gente. Occorre in primo luogo, tornare alla facoltà di esprimere le preferenze.


PRIORITA’

Il PDUM considera, nel suo programma politico, prioritaria l'abrogazione dell'art. 139 dell’attuale Costituzione.
Tale articolo, oltre che antidemocratico ed illiberale, è offensivo nei confronti delle attuali e delle future generazioni che non possono né devono essere incatenate dal vincolante pensiero di chi le ha precedute.
I costituenti, nell'imporre oltre mezzo secolo addietro, il loro volere a chi sarebbe venuto dopo di loro hanno tentato di limitare la possibilità di decisione e di scelta di tutte le successive generazioni, come se le stesse non fossero in grado di decidere per loro conto.
Il PDUM richiede altresì che lo Stato Italiano si conformi finalmente a quanto sottoscritto circa i diritti Umani in Roma il 4 Novembre 1950, cancellando definitivamente gli articoli transitori presenti in costituzione riguardante le discriminazioni di cui è oggetto Casa Savoia
Altra priorità, consiste nel “sorvegliare” i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità Italiana, in modo che le attuali istituzioni, non giungano ad epurare durante i festeggiamenti stessi, la parte di Storia riguardante i meriti di Casa Savoia al conseguimento dell’Unità. Ci rendiamo disponibile perciò, a collaborare con esse alla buona riuscita delle manifestazioni commemoratici dell’evento, auspicando dal 2011 in avanti l’istituzione di una giornata festiva nazionale in data 17 marzo, l’unica che può davvero essere ritenuta la festa di tutti coloro che si sentono Italiani.


RIFORME ISTITUZIONALI

Occorre riformare lo Stato dalle sue fondamenta, restaurando lo stato di diritto imperniato su:
- autorità e prestigio dello Stato
- separazione netta tra poteri dello Stato, garantendo l’indipendenza della Magistratura
- riduzione del numero dei deputati da 630 a 315; nuovo assetto del Senato attraverso una scelta più rappresentativa di tutte le categorie e che eviti di essere
un doppione della Camera.
Una scelta, naturalmente, non secondo un modulo corporativo - conservare l'abolizione delle immunità parlamentari e sancire l'incompatibilità fra l'incarico di deputato o senatore e quello di membro del governo e di altri mandati in pubbliche amministrazioni.
Ritornare ad attribuire al popolo il diritto di scegliere liberamente candidati e partiti contro ogni forma di imposizione dall'alto o di liste bloccate.
Siamo favorevoli al sistema proporzionale, con sbarramento e premio di maggioranza.


GIUSTIZIA

Il PDUM si dichiara concorde sulla necessità di dividere le carriere dei magistrati tra inquirenti e giudicanti, ripensando capillarmente i sistemi di reclutamento, formazione ed aggiornamento dei magistrati. Folle è l’idea del concorso unico. Propone, inoltre, di ripristinare per i giudici la carriera per merito, abolendo ogni scatto automatico di avanzamento.
A questo proposito propone l'introduzione di un concorso per diventare magistrato di Cassazione, aperto anche agli avvocati, iscritti nell'apposito albo. Occorre inoltre opporsi alla cultura che tende alla banalizzazione del male, per arrivare alla depenalizzazione del delitto, tornando a dare fiducia ai cittadini attuando una seria politica contro la criminalità dilagante.
Eliminare ogni indulgenza nei confronti dei criminali attuando:

1) effettività e certezza della pena ripensando tutte le leggi, che a partire dalla “Gozzini”, concedono sconti e benefici ai detenuti

2) riconquista allo stato del controllo sul territorio, attraverso il potenziamento e l’accorpamento delle Forze dell’Ordine

3) individuazione di maggiori poteri per i Sindaci e per le Forze dell'Ordine, attribuendo a queste la possibilità di una attività investigativa preventiva, evitando dipendenze troppo rigide dalla magistratura

4) rigore contro l'immigrazione clandestina

5) recupero per i tossicodipendenti e pene severissime per gli spacciatori;

6) lotta decisa e dura al racket e all'usura

7) revisione del Codice Penale e del codice di rito

8) eliminazione della possibilità di accedere ai riti alternativi,nel processo penale, per i più gravi reati

9) riabilitazione dei detenuti, arrivando a carceri adeguate e favorendo attività lavorative (anche retribuite) e di interesse sociale, come il recupero ambientale. Senza, ovviamente, sconti di pena o i benefici di libertà condizionata o vigilata.

10) divieto assoluto per i magistrati di partecipare a competizioni politiche di qualsiasi livello entro 2 anni dal loro abbandono della toga.
I Magistrati dimissionari non potranno, anche in caso di mancata loro elezione, venir reintegrati nell'Ordine Giudiziario.
I Magistrati in carica non potranno partecipare a manifestazioni di carattere politico, pena la loro sospensione dalle funzioni, senza stipendio, per sei
mesi.
Le pene detentive e pecuniarie nei confronti di magistrati in carica, per reati commessi nell'espletamento delle loro funzioni, devono venire raddoppiate.

11) la giustizia civile dovrà essere depurata dall'eccessivo formalismo procedurale che paralizza il processo e vanifica la fondamentale esigenza delle parti ad ottenere il riconoscimento di un proprio diritto.


FISCALITA’

Anche il Sovrano assoluto più assetato di danaro non è mai andato oltre ad un equo 10 % del prodotto. La tassa infatti si diceva “Decima” Oggi viviamo con uno Stato che si definisce Democratico ma si permette di estorcere ai cittadini anche il 50 % di ciò che producono.
Combattiamo pertanto gli sprechi, privilegi, burocrazia, persecuzione fiscale quali gli studi di settore, modulistica incomprensibile, giungla retributiva, legislazione contraddittoria, lottizzazione politica degli stipendi pubblici : vogliamo semplificare un sistema fiscale che ha prodotto circa 200 tasse e 15.000 leggi.
Noi Monarchici del PDUM individuiamo soltanto 5 tasse (sui redditi delle persone fisiche, delle società, imposta sul valore aggiunto, una tassa cumulativa sui servizi pubblici e una tassa cumulativa locale o comunale).
De tassare completamente la prima casa e sulle proprietà che non producono reddito, ad iniziare dall'insopportabile ICI.
Le tasse debbono colpire i redditi, mai la proprietà in quanto tale e, meno che mai, il risparmio.
Questo va tutelato fermamente anche nei confronti di istituti bancari, cattivi consiglieri.
De tassare i redditi di impresa reinvestiti nello sviluppo aziendale.
De tassare completamente con eliminazione anche delle imposte di trascrizione sugli immobili, le successioni tra parenti, sino al sesto grado.
Eliminare qualunque presunzione di reddito negli accertamenti.
Semplificare l'odioso modello unico.
Eliminare il sostituto d'imposta.
Introdurre agevolazioni per le famiglie italiane, in modo da tener conto delle spese sostenute per il mantenimento del nucleo familiare, con particolare riguardo alle necessità di vita e a tutte quelle attività, legate al principio di pura sussistenza.
Attuare il principio: meno tasse + circolazione di denaro = maggiori investimenti + benessere per tutti.
Ridurre le aliquote IVA, consentendo maggiori detrazioni per il pagamento dei relativi servizi: più detrazioni saranno consentite, maggiore gettito d'imposta si otterrà da parte dei prestatori d'opera.
Stimolare l'imposizione indiretta.

Regolamentare la materia fiscale con un nuovo testo unico che abroghi tutte le norme precedenti.
Determinare il pagamento di tutte le imposte e tasse in una data precisa , eliminando i versamenti di acconti ma permettendo ai contribuenti di versare gli importi in modo dilazionato.
Pervenire ad una reale tutela dell’azionariato minimo.
Azzerare le accise sul costo alla pompa dei carburanti


FAMIGLIA

Proponiamo uno Stato fondato sulla sovranità e l'autonomia della famiglia, oggi svalutata e bistrattata nei diritti e nei doveri.

1) de tassare la proprietà familiare, sostenendo l'istituto della detraibilità completa delle spese sostenute per famiglia e figli

2) sviluppare la politica della sussidiarietà, prevedendo incentivi per quei nuclei familiari che intendono accudire, nel loro interno, anche in forma associata, bambini ed anziani;

3) attuare una politica della vita, contro tutte quelle filosofie che ci hanno condotto alla concessione di sussidi ed incentivi per abortire e alla negazione di sgravi per i figli a carico;

4) regolamentare un rapporto effettivo tra istituzioni e rappresentanti della famiglia;

5) occorre un maggior controllo della pornografia, oggi dilagante sui grandi media televisivi e cinematografici;

6) lotta convinta ad ogni tentativo di equiparare alla famiglia (composta da un padre, una madre e figli) altre convivenze tra appartenenti allo stesso sesso. Ciò non vuol essere discriminazione, ma garanzia di protezione nei confronti dei minori, che hanno il diritto di avere una vita normale in una famiglia “naturale”;

7) incentivare ed aiutare le piccole aziende a carattere familiare, ove la famiglia è soggetto attivo e proprietaria dei mezzi di produzione.
La famiglia deve essere messa nelle condizioni di recuperare il tradizionale potere fondato sulla proprietà, per riacquistare la propria identità e porsi, così, come soggetto, culturalmente ed economicamente forte, nella posizione di interlocutore dello Stato e delle realtà locali;

8) mettere le famiglie nelle condizioni di poter scegliere a quali scuole mandare i propri figli e quale educazione riservare loro.


SCUOLA

Partendo dalla sciagura della rivoluzione studentesca del 1968, negli ultimi 40 anni si sono abbattute sulla scuola italiana numerosissime riforme, a volte strumentali o fini a se stesse, che non prefigurano tutt’ora un disegno d'insieme, utili soltanto a moltiplicare i posti di lavoro quale investimento elettorale e per forgiare demagogicamente il cittadino/elettore ideale, di una ideale democrazia “perfetta” e bipartitica. Anche il bipartitismo, infatti, elimina le differenze e le singole identità che disturbano i padroni della politica e dell'economia, ai quali deve essere garantito il potere di fare i propri affari e di considerare i popoli come polli da batteria.
Lo studente di tale scuola è infatti portato a fondere la propria volontà individuale in una volontà collettiva, dove anche il divertimento sia uguale ed obbligatorio per tutti.
Dopo il 1968 simili indirizzi hanno permesso ai cattivi maestri di costruire un sistema di corruzione sistematica dei giovani, all'interno della scuola, attraverso l'insegnamento diffuso alla trasgressione. Ciò ha creato danni irreversibili, assecondando i problemi, e arrivando a considerare atteggiamenti e mode, anche perverse, come manifestazioni di orgoglio e tendenze di gruppo, secondo cui drogarsi in compagnia non va considerato reato.
Fatta questa doverosa premessa, il PDUM si trova in accordo con i recenti provvedimenti e riforma della scuola del Ministro Gelmini, miranti a ridare dignità all’insegnamento, autorità agli insegnanti capaci ed un sicuro punto di riferimento agli studenti più giovani.
Siamo inoltre favorevoli alla totale equiparazione tra la scuola pubblica e quella privata (sia essa laica o religiosa).


PENSIONI E PREVIDENZA SOCIALE

Il del PDUM propone la modernizzazione del sistema pensionistico italiano. Esso è ormai , inadeguato far fronte ai mutamenti demografici e alle nuove esigenze della società e dei singoli cittadini.
In particolare rileva come l'invecchiamento della popolazione con indici di sopravvivenza molto superiori rispetto al passato, e in presenza di una riduzione del numero dei lavoratori rispetto ai pensionati, in conseguenza di una drastica e costante riduzione dell'indice di natalità, comporti la necessità di una massa di risorse economiche più elevata al fine di garantire pensioni adeguate e sostenibili.
Le pensioni minime debbono essere alzate per permettere limiti dignitosi di vita, specialmente a chi non ha altri redditi. E' impietoso e intollerabile che anziani soffrano la fame e il freddo.
Proponiamo che per risolvere tali problemi, la politica, attivi la promozione dell'occupazione e di lotta alla disoccupazione, politiche di sostegno alla famiglia, volte ad incrementare il tasso di natalità, un'azione che favorisca il pensionamento in età avanzata, in considerazione dei buoni livelli di salute, in generale, della popolazione compresa tra i 56 e i 70 anni, con lotta al lavoro sommerso e possibilità di cumulo tra il reddito da lavoro e quello da pensione.
Preso atto della cattiva gestione dei contributi versati dai lavoratori e degli sprechi dell'INPS, il PDUM auspica un riassetto di tale Istituto, al fine di garantire maggiori livelli di efficienza ed una migliore gestione del patrimonio immobiliare che viene spesso svenduto o affittato a canoni di locazione irrisori, al fine di agevolare i soliti privilegiati della politica.
Il PDUM propone che una quota, pari al 70% dei contributi destinati alla gestione dell'INPS, venga investita in fondi pensionistici privati, che spesso riescono a garantire rendimenti superiori a quelli pubblici, al fine di offrire i migliori trattamenti pensionistici possibili.
I deputati e senatori, dopo rilevanti riduzioni di stipendi e annessi, che riportino in media con quelli dei parlamentari delle altre Nazioni europee, dovranno ricevere solo rivalutazioni annuali dei propri stipendi e delle proprie pensioni al pari degli altri lavoratori, in un'ottica di omogeneizzazione delle regole e di superamento dei privilegi, a cominciare da quelli più abnormi.
Altre proposte in tema di pensioni sono:

1) Dare un contributo alle famiglie che assistono i propri anziani non autosufficienti , in quanto verrebbero in tal modo ridotti i costi di tale assistenza nelle strutture ospedaliere da parte dello Stato, oltre che per considerazione di aspetti di natura affettiva.

2) Pensione di reversibilità e indiretta (cioè quella che spetta quando il contribuente muore in età lavorativa) pari all'80% per il coniuge con un reddito pari o superiore ai 13.000,00 euro annui e del 100% qualora il reddito sia inferiore.

3) Rimborso dei contributi versati per chi non arriva al minimo per ottenere una pensione : si arriva infatti all'ingiustizia che chi versa contributi e, magari, non ha raggiunto per poco il diritto ad ottenere la pensione minima, abbia lo stesso trattamento pensionistico di chi non ha mai versato contributi.

4) Lotta alla discriminazione nel mercato del lavoro in base al sesso e all'età, agevolazioni per le donne durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del nascituro, e riconoscimento del ruolo del padre, con possibilità di interrompere l'attività lavorativa nel primo mese di vita del nascituro, in una politica di tutela e sostegno della famiglia.

Il PDUM propone al Parlamento Italiano ed a quello Europeo lo studio dei sistemi pensionistici delle Monarchie parlamentari di Regno Unito, Olanda e Giappone in quanto si sono rivelati abbastanza efficienti nel garantire pensioni sicure e sostenibili, al fine di elaborare il modello pensionistico più adatto alla realtà italiana ed europea, in vista di un coordinamento su scala europea delle politiche sulle pensioni.


SANITA’

L'attività sanitaria è, o deve tornare ad essere, un servizio.
Il medico e il para-medico non devono mai dimenticare che si deve saper servire.
La salute è un diritto di ogni essere umano (nato o semplicemente concepito).
L'intera popolazione deve essere tutelata da un servizio sanitario pubblico efficace ed efficiente, diffuso su tutto il territorio. La doverosa necessità di economizzare e razionalizzare le risorse va coniugata con tale esigenza.
Ogni persona deve poter scegliere liberamente tra sanità pubblica e sanità privata. La libera concorrenza contribuisce a migliorare la qualità dei servizi, offerti sia dall'una che dall'altra parte, a tutto vantaggio della persona sofferente.
Con l'allungarsi della età media della popolazione diventa inevitabile dotare meglio il servizio sanitario di unità di assistenza e terapia domiciliare che permettano all'anziano di non lasciare il suo ambiente domestico, incoraggiando, così, anche la famiglia a prestare assistenza laddove è possibile, riducendo costosi ricoveri e ricreando quel tessuto di solidarietà sociale e familiare che è stato cardine e forza del nostro popolo.
Le migliori strutture ospedaliere in varie Nazioni del mondo civile sono dirette dal servizio sanitario militare.
Sarebbe auspicabile potenziare tale servizio anche in Italia, in particolare caricando di maggiori responsabilità, in tal senso, la Marina e la Aeronautica, per la loro specificità lavorativa equiparabile e trasferibile al mondo del Lavoro dell’aria e del Mare


LOTTA AGLI STUPEFACENTI

Il PDUM è convinto che il problema droga non si possa vincere con la droga. La soluzione di questo gravissimo problema non è liberare o legalizzare il consumo e lo spaccio delle droghe, neppure di quelle così dette leggere.
Chi è favorevole a tali politiche libertarie si inquadra in un ambito culturale liberal progressista tutto teso alla banalizzazione del male, atteggiamento, questo, che porta inevitabilmente alla depenalizzazione del crimine.
Le legislazioni permissive non hanno risolto il problema che deve essere combattuto internamente sul piano culturale, attraverso idee forti da opporre ad una mentalità relativistica che è il vero crimine del nostro tempo, della quale i drogati sono vittime, ed internazionalmente per mezzo di progetti di cooperazione attiva con i paesi produttori. Il PDUM ritiene che compito di uno Stato responsabile, non sia quello di distribuire la droga gratis, ma di impedirne con tutti i mezzi e con totale fermezza la sua diffusione.


CONDIZIONE FEMMINILE

Il PDUM intende battersi per una effettiva e reale parità tra uomo e donna, basata sul rispetto reciproco delle specifiche prerogative e sul riconoscimento della complementarietà dei ruoli di padre e madre.


LAVORO

Il PDUM è contrario ad ulteriori concessioni economiche alle grosse industrie e multinazionali, che oltre a falsare la competitività di questi colossi, danneggiano la piccola e media impresa.
Occorre salvaguardare la dignità dei più deboli e dei giovani, ai quali non può essere riservato un destino contrassegnato dalle tre parole: lavora, produci e procrea che, tanto il capitalismo quanto il marxismo ci hanno riservato.
La nostra controrivoluzione deve essere di liberazione da questi monopoli oppressivi, conservando, all'interno di un sistema liberale in politica e misto in economia, l'identità e la dignità personale del singolo cittadino.
Ci battiamo pertanto per:
- partecipazione degli operai e dei lavoratori subordinati agli utili dell'azienda;
- sviluppo dell' azionariato popolare.
Occorre impegnarsi con tutti i mezzi, e con tutte le risorse, per la creazione di posti di lavoro stabili (e non solo temporanei), specialmente per i giovani alle prime esperienze e per le persone ormai avanti con l’età, mettendo al sicuro in tal modo la voglia di creare una famiglia su valori stabili e la tranquillità di chi ormai non è più appetibile sul mercato del lavoro.
Occorre perseguire le politiche di razionalizzazione dei posti di lavoro. Via gli assenteisti, ed i nullafacenti.
Prevedere fondi di ammortizzatori sociali solo per i casi veri di crisi.
Scelte non oculate di strategia aziendale, non devono essere coperte con denaro dello Stato. Il PDUM si dichiara contraria alla politica utilizzata sino ad ora che prevede la socializzazione delle perdite delle grandi industrie private, e l’assoluta quanto immediata privatizzazione dei profitti delle stesse aziende supportate per anni dallo Stato.


INVESTIMENTI SUL TERRITORIO

Liberare il Sud Italia dai troppi condizionamenti dei gruppi speculativi e di potere, nonché dalla morsa della malavita.
Sviluppare istituzioni finanziarie locali. Razionalizzare meglio il risparmio prodotto dai territori meridionali, attraverso intese tra quelle Province. Vincolare gli investimenti ad uno sviluppo economico autonomo.
Finanziamenti alle piccole e medie imprese, con particolare riferimento al settore turistico e commerciale.
Investimenti, con particolare riferimento al meridione ed alle zone alpine, nella industria del turismo eco compatibile, vera risorsa, con l'agricoltura specializzata, di quei territori.
Rivedere il piano delle infrastrutture, il Ponte sullo Stretto di Messina, ferrovie ad alta velocità, strade ed autostrade.


AGRICOLTURA

L'agricoltura, compresi l'allevamento del bestiame con le loro produzioni tipiche, sono oggi penalizzati in Italia a causa della mancata tutela legislativa e dai pesanti costi di gestione.
E' assolutamente necessaria una decisa azione dei ministeri competenti, o in sede comunitaria, per concedere ai prodotti italiani maggior protezione.
Occorre anche l'attuazione di misure dirette a ridurre i costi di lavorazione e, conseguentemente, a rendere competitivi i nostri prodotti, rispetto a quelli degli altri Paesi dell'Unione Europea. La via da seguire insomma è ben rappresentata dall’azione vittoriosa del ministro Zaia per la revisione dell'annosa questione delle quote latte.

Piccoli comuni e mondo agricolo rappresentano un patrimonio di valore enorme, oggi in crisi, per le politiche europee che colpiscono i piccoli produttori, allevatori, pescatori, artigiani, a favore delle multinazionali che tendono a detenere il controllo alimentare, per gestire in modo monopolistico gli indirizzi politici e la vita dei popoli.
Ciò non esula comunque che non possono più essere tollerati comuni di proporzioni insignificanti, provvedendo ad un riordino delle municipalità con un minimo di peso demografico.

La cultura rurale necessita di un vero e proprio manifesto politico che rivaluti e difenda le realtà delle nostre campagne e dei piccoli borghi.
Lo scontro tra città e campagna può rappresentare una contrapposizione tra due modelli di vita. La tutela dell’ambiente suggerisce che invece di urbanizzare le campagne, occorrerebbe portare la campagna nelle città in un progetto ambientalista, non imposto dalle odierne “lobby verdi”, ma naturale dovuto al buon senso ed alle tradizioni proprie delle nostre campagne e delle nostre montagne.
Il PDUM è contrario a considerare l'ambiente naturale come un santuario intoccabile, ma è anche contrario a considerarlo come uno spazio per interventi produttivi e di sfruttamento che possano minarne le caratteristiche fondamentali del territorio.
I piccoli comuni devono rientrare in un vasto progetto di riforma costituzionale, atto ad individuare, come punto di riferimento iniziale, per la collettività, proprio il Comune, per poi passare allo stato con il minor “intermezzo” possibile.
Partendo dal presupposto che le risorse proprie dei piccoli Comuni sono minime, è necessario un intervento dello stato che individui una serie di agevolazioni finanziarie, anche in considerazione del fatto, che i piccoli Comuni agricoli possono assicurare alla Nazione, l'indipendenza alimentare.

Attraverso nuovi strumenti finanziari, come il project financing, i piccoli Comuni potranno ricoprire un ruolo da protagonisti, ben coordinando gli interventi delle tre figure del finanziatore, promotore e attuatore dell'iniziativa.
Occorre anche intervenire affinchè i finanziamenti dello Stato, come accaduto per quelli destinati alle Comunità Montane a seguito della legge del 1997, non vengano usati quasi esclusivamente a pagare la struttura creata (burocrazia).

Proponiamo che si attui una delega, da parte del Governo, per studiare le norme particolari, necessarie agli Enti locali minori, attraverso l’eliminazione delle particolarità che danneggiano i piccoli Comuni.
Il PDUM Propone :
agevolare le iniziative dei privati che intendono finanziare opere pubbliche (project financing); eliminare l'obbligo del pagamento IVA sui mutui contratti dai piccoli Comuni per finanziare le opere di pubblica utilità; reintrodurre mutui a totale carico dello Stato, entro limiti da individuare per legge; rinegoziare i mutui già contratti dai piccoli Comuni, mantenere aperte tutte le scuole, indipendentemente dal numero degli scolari; premi di insediamento per i nuovi residenti o per chi inizia, in un piccolo Comune, un'attività economica; mantenere servizi decentrati incentivando consorzi tra Comuni o fusioni tra Comuni in organismi più grossi, completi ed indipendenti; i bimbi nati fuori Comune, nell'ambito della Provincia, potranno essere iscritti all'Anagrafe, come nati nel Comune di residenza dei genitori; rivoluzionare i criteri di distribuzione degli aiuti finanziari per opere ed interventi, in modo tale che prescindano dall'esclusivo criterio demografico (sino ad oggi, infatti i Comuni più popolati hanno avuto proporzionalmente più finanziamenti)


AMBIENTE E NATURA

Contro il dogma dell’ambientalismo, inteso come una nuova religione pagana, occorre recuperare, nella difesa dell'ambiente, il senso della tradizione, tornando a valorizzare ciò che ci è stato trasmesso dalle generazioni che ci hanno preceduto.
Difendere il Creato per difendere l'uomo, contro ogni forma di strumentalizzazione politica di un ambientalismo usato solo per porre vincoli alla proprietà ed alla iniziativa dei piccoli privati a vantaggio delle grosse industrie e delle multinazionali.
L’Uomo non è mai un problema, l’Uomo rappresenta da sempre la soluzione.
Attuare una seria politica di sviluppo compatibile con l’ambiente esterno, non vuol dire bloccare tutte le iniziative che con l’ambiente interagiscono. L’ambiente, attraverso il progresso responsabile può essere anche migliorato.

Riportare il verde nelle grandi città : occorre aumentare i metri quadrati di verde per abitante (in Italia abbiamo una media di 3,7 metri quadri contro i 70 di Londra, i 90 di Vienna, i 100 di Stoccolma).

Ciò sarà possibile attraverso la progettazione di piani urbanistici che permettano di collegare tra loro tutti i polmoni verdi di ogni città, con percorsi pedonali e ciclabili.
Concentrare aiuole e giardini.
Recuperare i cortili, le aree dismesse, le fascie di rispetto FF.SS., le aiuole degli svincoli autostradali. Attuare veri e propri interventi di forestazione urbana.
Per la realizzazione: incentivare gli interventi dei privati come sponsor delle nuove aree verdi e come volontari per la manutenzione.
Occorre altresì porre in essere una lotta all'inquinamento sempre crescente da rumore.
Incentivi ai Comuni per l'utilizzo di energie eco-compatibili. Incentivare negli Enti Locali il recupero e riciclaggio dei materiali di rifiuto. Le percentuali raggiunte, in tale settore, dai singoli Comuni dovranno essere parametro per lo stato, nella assegnazione delle risorse annuali.
Combattere all’origine la creazione dei rifiuti, regolando per legge imballi a rendere o più volte utilizzabili. La gestione dei rifiuti costa, occorre all’origine fabbricare meno rifiuti.


PRODOTTI ITALIANI E BIOTECNOLOGIE

I Monarchici del PDUM non vogliono far parte di un'Italia povera nell'ambito di una prospera Europa; di qui l'assoluta necessità di incentivare e privilegiare i prodotti nazionali, artigianali, industriali e agricoli, favorendone il consumo in Patria e l'esportazione all'Estero.
L'amore per le nostre tradizioni, e per la nostra Patria, unito al rispetto della natura che ci circonda, per gli appartenenti al PDUM ha un solo nome: identità della Patria.
Per questo siamo contrari agli impersonali e unificanti trattamenti biotecnologici sulla materia vivente che, in nome degli affari, confondono identità e tradizioni.
Noi ci battiamo per la salvaguardia della dignità della persona umana ed il rispetto degli equilibri naturali.


IMMIGRAZIONE ED EMIGRAZIONE

Il PDUM sostiene una politica che sia contraria all’immigrazione selvaggia.
Potranno ricevere il permesso di soggiorno in Italia solo gli extracomunitari che dispongano di un posto di lavoro fisso e di una abitazione. Coloro che assumeranno lavoratori extracomunitari, per prestazioni stagionali, dovranno loro garantire lavoro ed abitazione per il periodo di permanenza sul territorio nazionale, garantendo all’extracomunitario il regolare rientro nel paese d’origine alla cessazione del lavoro.
Occorre favorire, in primo luogo, il ritorno degli Italiani che si trovano all'Estero e dei loro discendenti e, in secondo luogo, favorire l'immigrazione di europei che hanno in comune con noi radici e cultura.
Occorre garantire dignità ad ogni persona che si trovi a lavorare regolarmente nel nostro Paese, pretendendo nel contempo il totale rispetto delle nostre leggi e regole di vita, soprattutto per favorire la vera integrazione. Istituzione di un registro speciale per l'annotazione di tutte le transazioni di vendita e acquisto di beni immobili, attività commerciali e varie da parte di extracomunitari presenti in Italia. Permettere la chiamata diretta del lavoratore straniero, responsabilizzando il datore di lavoro.
Arresto immediato e rimpatrio per i clandestini. Nell'occasione della concessione di agevolazioni agli extracomunitari chiedere la documentazione sul tenore di vita nel Paese d'origine, con controlli in loco.
Nell'assegnazione di case popolari, così come di ogni altro servizio (asili nido, scuole materne ecc. ecc.) la priorità nei confronti dei cittadini Italiani deve essere garantita (che rientrino nelle fasce di reddito basse).
Il PDUM si dichiara contrario alla concessione della cittadinanza Italiana sulla base del diritto di suolo.
La cittadinanza italiana viene concessa, in presenza di una fedina penale pulita, a chi ne fa richiesta dopo non meno di anni 5 di permanenza regolare sul territorio Nazionale. Vale lo stesso criterio per gli extracomunitari che contraggono matrimonio con cittadini Italiani. Sono ritenuti cittadini italiani in diritti e doveri secondo il diritto di sangue, tutti gli individui che nascono in Patria e all’estero da cittadini italiani, siano essi padre e madre o semplicemente uno dei due genitori.


MONDIALISMO E GLOBALIZZAZIONE

Vogliamo porci davvero dalla parte dei più deboli e dei più poveri. Intendiamo rappresentare e sostenere l'identità delle singole culture, l'identità della persona umana, unica nella sua specificità ed individualità e difendere, così la dignità del lavoro, unico e vero capitale individuale e collettivo, da opporre ad un capitalismo sfrenato, strumento feroce dei poteri forti della globalizzazione.
Alla repubblica universale è necessario opporre la tradizione delle Monarchie.
Il PDUM propone di mutare la logica di organismi come il fondo monetario internazionale, la banca mondiale e l'organizzazione mondiale del commercio, che si impongono, attraverso i prestiti, ai Paesi più poveri. Questi debbono accettare piani economici precostituiti, che non lio rendono responsabili ma sempre più legati da debiti e schiavi degli organismi economico-finanziari internazionali, i quali amplificando i loro debiti, aumentano i loro guadagni.
In questo senso il PDUM ritiene che il vero problema non consiste tanto nel condonare i debiti esteri dei Paesi poveri, bensì nella abolizione del meccanismo che incentiva e moltiplica questi debiti.
Opportuni investimenti in loco, sull'esempio storico dei progetti e delle realizzazioni agricole del Duca degli Abruzzi in Etiopia ed in Somalia, volti a favorire lo sviluppo dei Paesi del terzo mondo ed a fornire strumenti per progredire ed essere autosufficienti, risolverebbero moltissimi problemi anche legati all'emigrazione.
Occorre impedire internazionalmente le situazioni monopolistiche, incentivando le situazioni di cooperazione attiva, arrivando ad aver per ogni paese del terzo mondo, un Tutore rappresentato da un paese forte ed evoluto, responsabilizzato, sia nella concessione dei prestiti, sia nel movimento delle merci. In pratica occorre riformulare una politica “coloniale” non volta allo sfruttamento, ma alla crescita dei Paesi interessati.


QUALE EUROPA ?

Il PDUM è favorevole all'Europa dei popoli ed è nettamente contraria ad un'Europa che si sta formando sulla base degli interessi dei grossi finanzieri e delle lobbyes economiche .
L'Europa non può essere concepita soltanto come un grande mercato, atto a favorire la produzione-consumo di beni e servizi, quale punto di partenza verso un mondo unificato dagli interessi delle multinazionali che basi i rapporti umani solo sulle leggi di mercato.
L'Europa è nata col rifiuto di ogni Fede, ma può esistere davvero solo riconoscendola unita nell’unica tradizione comune presente in tutti gli stati membri : Le radici Cristiane
L’Europa di oggi è il trionfo delle concezioni volterriane, per cui non deve essere concessa alcuna libertà a tutti coloro che vengono identificati come nemici della libertà. Noi ci battiamo contro la affermazione del "pensiero unico", caro ai partiti e movimenti ed alle ideologie di sinistra, ed alle grandi lobbyes economiche che vogliono imporre la globalizzazione delle idee, oltre che del mercato, insegnando che i popoli, le identità, le culture, le religioni appartengono al passato.
Occorre ridiscutere la così detta Costituzione Europea ed il modo in cui è stata imposta dai servitori di questa ideologia politica, insieme alla moneta unica.
Questa ha vanificato in breve anni ed anni di risparmi delle famiglie ed il lavoro del Paese. Occorre riaffermare gli interessi del popolo e delle famiglie contro tutte quelle norme, sempre più restrittive ed invadenti, imposte dal Parlamento Europeo, che danneggiano l'economia del Paese, mortificano il lavoro della gente e strozzano le


POLITICA ESTERA

Il programma del PDUM prevede che a seguito della la caduta del muro di Berlino il ruolo internazionale dell'Italia sia necessariamente mutato.
Gli alleati di ieri possono essere i nemici di domani e viceversa, pertanto è necessario che l’Italia si riappropri delle sue libertà in campo internazionale.
Questa situazione internazionale, complicatasi dopo gli attentati dell’ 11 settembre 2001, rende necessario perseguire un nuovo indirizzo in politica estera più libero ed autonomo così articolato:

1) l'Unione Europea non dovrà concedere l'ingresso alla Croazia sino a quando non sarà stata definita la questione dei beni dovuti abbandonare dagli esuli italiani dopo la Seconda guerra mondiale e la ri-negoziazione del trattato di Osimo riguardante la zona B di Trieste, l’Istria e la Dalmazia Italiana.

2) Riforma del Patto Atlantico, in modo che non veda l'Europa subordinata agli U.S.A., pur considerando che, solo un duraturo e coerente accordo di stabilità Transatlantico può garantire pace e sicurezza.

3) Riforma dell'ONU e dei principi fondamentali del diritto internazionale .
Ciò al fine di poter affrontare le nuove sfide della guerra terroristica, scatenata da reti economico-criminali. L’Italia non potrà più partecipare alle missioni di Pace in nome dell’ONU, senza avere diritto di voto in sede dell’ONU stessa.


DIFESA

La posizione strategica del nostro Paese ed i sempre crescenti impegni internazionali delle nostre Forze Armate ci impongono negli anni a venire un aumento degli investimenti in questo settore soprattutto oggi, che finita da un pezzo la guerra fredda, sono molti i paesi “emergenti” che si pongono l’obiettivo di avvantaggiarsi in questo vuoto spinti dalla ricerca esasperata di sviluppo economico o da estremismo religioso.
L’ormai storica posizione dell'Italia sia nell’ organizzazione Atlantica sia in Europa rende quindi indispensabile una nuova considerazione delle FF.AA., non più viste come mero strumento di difesa del territorio metropolitano, ma come moderna forza di proiezione degli interessi nazionali e come concreto contributo alla stabilità mondiale.

La corretta scelta di eliminare la leva in favore della professione militare deve però essere bilanciata da un adeguato dimensionamento della forza stessa e da un adeguato apparato tecnologico di supporto. Questa scelta, nei confronti del personale poi, deve essere supportata da una equipollenza delle carriere dei soldati in servizio permanente a quelle delle forze di polizia; inoltre i quadri dovranno vedere riconosciuta la loro professionalità con la possibilità di accedere, su richiesta o allo scadere della ferma minima, alle cariche equipollenti della amministrazione statale.

Esercito
Chiamato sempre più spesso a collaborare in operazioni di pace all'estero, deve essere adeguatamente equipaggiato agli standard delle altre Nazioni.
Il potenziamento di esso il Mezzi e materiali, come nel numero degli uomini “pronto impiego”, e la sua manutenzione possono e devono essere di esclusiva fattura italiana. La nostra industria è perfettamente in grado di fare fronte a tutte le richieste attuali e future.
Grande attenzione dovrà essere posta nell'adeguamento culturale del soldato italiano, sia dal punto di vista della conoscenza delle lingue che della conoscenza della legislazione internazionale.

Marina Militare
Vale il discorso fatto per l’esercito. L’ammodernamento non più rimandabile, la manutenzione del naviglio esistente e l’aumenti del naviglio sottile di sorveglianza lontana oggi tanto necessario possono e devono essere di esclusiva fattura italiana. La cantieristica navale Italiana è di prim’ordine.
Riteniamo inoltre che in futuro sarà necessario disporre di naviglio d’altura e sottomarino sufficiente a rappresentare un valido deterrente militare.

Aeronautica Militare
L'Aeronautica Militare necessita di un profondo rinnovamento.
L’usura dei mezzi ed il loro invecchiamento infatti, hanno permesso che in questi ultimi anni, la nostra difesa aerea sia stata più volte “forata” anche da semplici vettori commerciali in assenza di piani di volo regolari.
La nuova minaccia del terrorismo mondiale, abbinata a quanto sopra suggerisce il potenziamento della capacità di sorveglianza e di difesa attiva del nostro spazio aereo, tramite l'accrescimento e la ricollocazione di Gruppi aerei operativi in grado di intercettare ed identificare le minacce lontano dalle aree popolate. Allo stesso tempo si deve incrementare la capacità di proiezione della forza armata, con il potenziamento e l'accrescimento dei Gruppi aerei di supporto e trasporto, anche con accordi particolari tra la nuova CAI o altri vettori commerciali.

Guardia Costiera
La necessità di difendere le nostre coste dalle nuove minacce manifestatesi negli ultimi anni, suggerisce di elevare la Guardia Costiera al rango di Forza Armata, dotandola di statuto e regolamenti simili a quelli dell'Arma dei Carabinieri.

Carabinieri
L'Arma dei Carabinieri, in considerazione della fine della leva, deve essere potenziata nell'organico e ammodernata nei mezzi e nelle dotazioni, soprattutto in quelli di alto valore tecnologico. Deve essere dato maggiore impulso ad un suo maggior radicamento e presenza sul territorio con la costruzione di nuove caserme ed all'ammodernamento di quelle meno moderne.

Associazioni D'arma
Le numerose Associazioni d'Arma presenti sul territorio svolgono un'importante funzione di cerniera tra i cittadini in armi e la popolazione civile.
Molti iscritti potranno svolgere un importante servizio alla comunità. A seguito dell'abolizione del Servizio di Leva è importante mantenere questo contatto per mezzo delle Forze di Completamento e le Forze della riserva.
La Riserva nazionale, sull'esempio di altre Nazioni Europee e della N.A.T.O., deve diventare una componente operativa delle Forze Armate, permettendo ai militari in congedo delle varie armi di farne parte (a richiesta) e di partecipare a periodici richiami, per dotare l'Italia di una componente militare da utilizzare in supporto o in alternativa alle Forze Armate in servizio permanente, soprattutto in caso di emergenze dovute a calamità naturali.
Riteniamo infatti che sia anti-economico dover utilizzare un soldato addestrato ed equipaggiato secondo i migliori Standard militari per doverlo impiegare poi nello spalare fango in seguito ad un’alluvione.
Non dobbiamo inoltre dimenticare possibili utilizzi per ordine pubblico, in caso di indisponibilità dei reparti in servizio permanente.
Le forze di completamento, invece, devono diventare un vero e proprio serbatoio da cui le FF.AA. potranno attingere personale specializzato per momentanee necessità e/o personale in congedo ma in grado, per capacità dimostrata e per esperienza di servizio, di sostituire il personale in servizio permanente, nei compiti meno gravosi.

venerdì 10 aprile 2009

Personaggi - Achille Lauro

Achille Lauro (Piano di Sorrento, 16 giugno 1887 – Napoli, 15 novembre 1982) è stato un armatore, politico e dirigente sportivo italiano.
Quinto dei sei figli dell'armatore Gioacchino e di Laura Cafiero, fu a sua volta armatore e fondatore della Flotta Lauro, una delle più potenti flotte italiane di tutti i tempi e tra le più importanti aziende del meridione, nonché di un vero e proprio impero finanziario. Fondamentale per la crescita delle sue attività fu l'intuizione della compartecipazione alle sue attività da parte dei suoi dipendenti.
Godette fama di grande amatore, e sulle sue inusitate "doti" il popolino creò una vera e propria leggenda.
Durante il ventennio fascista fu nominato consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, facilitato in questa operazione dalla famiglia Ciano, che apparteneva al mondo armatoriale. Sempre in quel periodo ottenne la carica di presidente della squadra di calcio del Napoli prendendo il posto che fu di Ascarelli. Durante la sua lunga presidenza il Napoli visse più di colpi di mercato e promesse di grandezza che di risultati degni di nota (accanto a due retrocessioni poté vantare la sola conquista di una Coppa Italia e di una coppa delle Alpi) ma fu comunque per Lauro una enorme cassa di risonanza in grado di diffondere ancor più il suo nome fra la gente.
Nel dopoguerra dopo una iniziale adesione al movimento dell'Uomo Qualunque, si avvicinò al movimento monarchico di Alfredo Covelli determinando col suo apporto finanziario la nascita del Partito Nazionale Monarchico (PNM); fu lungamente sindaco di Napoli, tanto amato quanto discusso in particolare per come gestì la cosa pubblica mostrando mancanza di considerazione nei confronti degli avversari politici, delle forze sociali e degli stessi compagni di coalizione. Durante il suo mandato ebbe inizio la speculazione edilizia nella città di Napoli che fu duramente descritta nel film Le mani sulla città di Francesco Rosi.
Come uomo politico fu dotato di grande carisma e addirittura "venerato" da gran parte dei napoletani, tanto che nelle elezioni comunali del 1952 e 1956 riuscì ad arrivare fino a circa trecentomila preferenze, quota mai raggiunta prima da un candidato alle elezioni locali. Nelle politiche del 1953 ottenne 680 mila preferenze alla Camera, anche questa quota mai raggiunta fino ad allora da nessun deputato.

Personaggi - Alfredo Covelli

Alfredo Covelli (Bonito, 22 febbraio 1914 – Roma, 25 dicembre 1998) è stato un politico italiano.
Laureato in lettere e filosofia, in giurisprudenza ed in scienze politiche, nella seconda metà degli anni trenta fu insegnante di latino e greco in un liceo classico di Benevento.
Prese parte alla Seconda guerra mondiale come ufficiale dell'aeronautica militare e, dopo una serie di operazioni a Tirana e Bari, ricevette una decorazione al valor militare.
Di idee monarchiche, nel 1946 venne eletto deputato tra le file del Blocco Nazionale della Libertà e nel referendum del 2 giugno sostenne Casa Savoia.
Nel luglio dello stesso anno fondò il Partito Nazionale Monarchico, con il quale venne eletto alla Camera nel 1948, e lo sarà fino al 1976; nel frattempo si dedicò anche al giornalismo diventando direttore del Corriere della Nazione.
Nel 1959, insieme ad Achille Lauro, guida il neonato Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica ma le sconfitte elettorali porteranno in breve tempo alla fine del movimento e alla sua fusione con il MSI.
Negli anni settanta entrò nella direzione del Movimento Sociale Italiano, che divenne Msi-Dn, di cui fu anche presidente.
Nel 1977 guidò la scissione di Democrazia Nazionale di cui fu presidente, ma due anni dopo, con la scomparsa di DN, preferì ritirarsi dalla politica.
Il 15 gennaio del 1998 venne nominato da Vittorio Emanuele di Savoia presidente onorario della Consulta dei Senatori del Regno.
Per sua esplicita richiesta, venne sepolto a Bonito, suo luogo di nascita.

Storia dei Movimenti politici Monarchici Italiani nel dopoguerra

Partito Nazionale Monarchico - PNM
Il Partito Nazionale Monarchico era un partito politico italiano, nato nel giugno 1946, dalla confluenza della Concentrazione Nazionale Democratica Liberale (CNDL) e di altre formazioni minori monarchiche. Primo segretario fu Alfredo Covelli.
Il 2 giugno 1954, in seguito ad una scissione all'interno del PNM, venne fondato il Partito Monarchico Popolare (PMP), guidato da Achille Lauro.
L'11 aprile 1959 il PMP e il PNM si riunificarono dando vita al Partito Democratico Italiano (PDI), che il 7 marzo 1961 assunse la denominazione di Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica (PDIUM).
Partito Monarchico Popolare
Il Partito Monarchico Popolare (PMP) era un partito politico italiano, fondato il 2 giugno 1954, per iniziativa di Achille Lauro, in seguito ad una scissione all'interno del Partito Nazionale Monarchico (PNM).
I contrasti nascevano dal fatto che Lauro si proponeva come obiettivo la ricerca di un accordo con la Democrazia Cristiana (DC) per la formazione di una maggioranza governativa di centro-destra, che riteneva necessaria anche per consolidare il proprio potere locale (soprattutto a Napoli), mentre il segretario del partito Alfredo Covelli era orientato a stabilire alleanze a destra con il Movimento Sociale Italiano (MSI).
Inoltre Lauro, ricco armatore navale, non intendeva più finanziare con il proprio patrimonio un partito di cui non aveva il pieno controllo.
Alle elezioni politiche del 1958 il PMP ottenne un risultato migliore del PNM, con il 2,6% dei voti alla Camera (e con 14 deputati e 5 senatori), contro il 2,2% del rivale (con 11 deputati e 2 senatori).
Dopo quella data, sfumata anche la speranza del PMP di inserirsi nell'area governativa, iniziò un progressivo riavvicinamento dei due partiti monarchici, che si concluse nel 1959 con la loro unificazione nel Partito Democratico Italiano (PDI), divenuto poi, nel 1961, Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica (PDIUM).
Una frazione del PMP, contraria alla riunificazione e guidata da Antonio Cremisini, fondò un primo Movimento Monarchico Italiano.
Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica
Il Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica (PDIUM) è stato un partito politico italiano, fondato l'11 aprile 1959 dalla riunificazione del Partito Nazionale Monarchico (PNM) di Alfredo Covelli e del Partito Monarchico Popolare (PMP) di Achille Lauro, che si erano separati nel 1954.
Il nuovo partito prese dapprima la denominazione di Partito Democratico Italiano (PDI), per poi modificarla il 7 marzo 1961 in quella di Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica (PDIUM).
Il 10 luglio 1972, il Consiglio Nazionale del PDIUM deliberò lo scioglimento del partito e la confluenza nel Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (MSI-DN). Una piccola parte del partito, più legata all'ispirazione liberale e risorgimentale, rifiutò però l'alleanza cogli eredi politici del fascismo e dette vita al movimento dell'Alleanza monarchica.
Covelli fu il presidente della nuova formazione politica; il ruolo degli esponenti monarchici nel MSI-DN, tuttavia, non fu notevole. Covelli e Lauro, insieme a un certo numero di dirigenti provenienti dal PDIUM, parteciparono alla fondazione di Democrazia Nazionale - Costituente di Destra nel 1976.

Regolamento

Regolamento Organizzativo Interno


L’adesione al PDUM :

Art. 1 - Iscritto
Colui che dopo palese adesione ai principi ed ai programmi politici virtuali del PDUM, è tenuto a partecipare attivamente alla vita del Movimento, Esso ha diritto di voto ai Congressi ed ai Consigli di partito.
Può ricoprire cariche di partito.

Art. 2 - Simpatizzante
Colui che dopo palese indicazione approva i principi fondanti dell’istituto Monarchico.
Può partecipare alla vita del Movimento, ai Congressi ed ai Consigli di Partito, ma non ha diritto di voto, se non diversamente indicato, come nel caso di sondaggi estemporanei. Partecipa alla vita attiva del partito attraverso il “rappresentate riconosciuto”
Tale rappresentante, viene eletto in forma privata tra i simpatizzanti regolarmente registrati.
Il simpatizzante ed il rappresentante riconosciuto non possono ricoprire incarichi di partito.

Art. 3 – Accettazione della Dirigenza
E’ Facoltà della Dirigenza del Partito, accettare la richiesta di Iscrizione o la richiesta dello status di Simpatizzante. L’accettazione o la non accettazione saranno comunicate pubblicamente entro 5 giorni dalla richiesta.


Struttura organizzativa :

Art. 4 – Presidente
Il Presidente del PDUM, è la carica più alta del partito. Egli è il solo ad essere autorizzato dal Partito e parlare sul Forum Camera. Il suo compito principale è quello di intrattenere rapporti con le altre forze politiche presenti su POLITICAINRETE.
E’ suo compito aggiornarsi costantemente sui lavori legislativi e sui movimenti politici presenti sul Forum Camera. Concorre con la Dirigenza a stilare il piano della campagna elettorale ed ha la responsabilità di approvarlo.

Art. 5 – Vice Presidente
Il Vice Presidente svolge le mansioni del Presidente nei casi di assenza prolungata tramite una delega o autonomamente nei casi di emergenza sentito il parere del Responsabile della Segreteria Politica. Normalmente concorre con la Dirigenza a stilare il piano della campagna elettorale.

Art. 6 – Responsabile Segreteria Politica
Il Responsabile della Segreteria Politica ha il compito di sorvegliare i vari Forum appartenenti ad altre forze politiche di POLITICAINRETE aggiornando il Presidente su fatti e persone. Ricerca e presenta nuovi possibili iscritti alla Dirigenza e concorre con essa a stilare il piano della campagna elettorale.
Provvede ad inoltrare ad iscritti e simpatizzanti le comunicazioni della Dirigenza, come a seguire l’andamento delle Elezioni di POLITICAINRETE aggiornando quanto più possibile la situazione in tempo reale.
Può avvalersi di quanti aiuti ritenga necessari nominando direttamente dei Delegati per svolgere i suoi incarichi.

Art. 7 – Incarichi Istituzionali e cariche di Partito
Le cariche del PDUM elencate ai comma 1, 2 e 3 del presente Articolo non sono ritenute in conflitto di interesse con incarichi istituzionali di POLITICAINRETE. Pertanto nel caso uno o più Dirigenti risultassero eletti, avranno la possibilità di conservare la carica interna al partito.
Unica eccezione e rappresentata dall’elezione alla carica di Presidente di POLITICAINRETE. Per essa sono previste le dimissioni, dovendo essere appunto super partes.


Partecipazione democratica della Base :

Art. 8 – Congresso
Il Congresso del PDUM, è convocato automaticamente ogni 6 mesi (generalmente uno o due mesi dopo le ultime consultazioni elettorali di Politica OnLine).
In esso, si stabiliscono :
le linee generali del partito,
si approvano modifiche organizzative,
si conferma o si elegge la nuova Dirigenza,
si approva il programma politico
si prendono accordi interni circa i futuri candidati in lista
si propongono o si approvano alleanze politiche
Spetta alla Dirigenza proporre un l’Ordine del Giorno, che vedrà comunque sempre l’opzione finale “varie ed eventuali” a disposizione della Base

Art. 9 – Consiglio di Partito
Il Consiglio di Partito può essere convocato dalla Base del partito purché sottoscritto da non meno di tre iscritti. Esso ha carattere eccezionale e serve la Base quando questa giudichi l’operato della Dirigenza o parte di essa non più rispondente ai principi statutari, alle linee guida ed al programma politico approvato in Congresso.
Spetta ai firmatari della convocazione redigere un Ordine del Giorno e informare con il suo preventivo inoltro tutti gli aventi diritto di voto.


Partecipazione Straordinaria :

Art. 10 – Congresso Straordinario
Il Congresso Straordinario del PDUM, può essere convocato dal Presidente per discutere urgenti questioni di carattere politico organizzative. Sarà responsabilità dello stesso Presidente predisporre un Ordine del Giorno riguardante uno o più argomenti specifici.

Art. 11 – Convention
La Convention del PDUM, può essere convocata dalla Dirigenza per discutere ed approvare modifiche al programma politico stabilito in Congresso, rivedere accordi o alleanze ritenuti superati dagli eventi di POLITICAINRETE su cui è urgente prendere immediate decisioni.
Sarà responsabilità della Dirigenza stessa redigere l’Ordine del Giorno riguardante uno o più argomenti specifici.


Modalità di Voto interna :

Art. 12 – Lista degli aventi diritto di voto
E’ compito della Dirigenza redigere e pubblicare prima delle votazioni una lista degli aventi diritto al voto, secondo quanto previsto dallo Statuto.

Art. 13 – Tempi di voto
Ogni votazione, sia essa necessaria per l’approvazione di una proposta o di più proposte non potrà avere un tempo inferiore ai giorni due (48 ore), ed un tempo superiore ai giorni tre (72 ore)

Art. 14 – Modalità di voto
Il voto si esprime in forma palese nell’apposito 3d “delle votazioni”, che sarà gestito dalla Dirigenza del Partito.
Sono previste le seguenti forme di voto :

FAVOREVOLE
NON FAVOREVOLE
ASTENUTO

Sono approvate le proposte che riporteranno un numero di voti FAVOREVOLI superiore ai voti NON FAVOREVOLI.


Comportamento :

Art. 15 – Trasparenza ed etica
La trasparenza e l’etica di ogni iscritto sono il fondamento della reciproca fiducia tra i componenti del PDUM. E’ pertanto un obbligo morale dell’Iscritto inoltrare alla Dirigenza tutta la corrispondenza che riceve inerente le strategie politiche : alleanze, proposte, tattiche e tutto quanto può concernere la vita, l'azione e lo sviluppo del PDUM


Approvato nel Novembre del 2006

Statuto

Nuovo Statuto del
Partito Democratico di Unità Monarchica


1) Preambolo : Il Partito Democratico di Unità Monarchica (PDUM) è il partito di Pol che lo scopo di raccogliere gli utenti di POLITICAINRETE che guardano all’Istituto Monarchico quale superiore istituzione, e vera garanzia sopra alle parti.
Il PDUM assume quale simbolo il vecchio logo dell'autentico PDIUM, simbolo di un’Italia che non intendiamo dimenticare battendoci per allontanare il malcostume repubblicano che da oltre 50 anni slavata la nostra Patria avvelenandola. Il nome “PDUM” proviene quindi dalla disciolta sigla del Partito Democratico di Unità Monarchica, che ebbe una vita politica brillantissima fra il 1946 ed il 1972. Vogliamo sottolineare “Unità Monarchica” in quanto vogliamo rappresentare su Politica OnLine il punto di incontro per chiunque nutra sentimenti monarchici, indipendentemente dal gruppo politico o associazione monarchica di appartenenza nella vita reale (AM, UMI, MMI, PNM, IRCS ecc. ecc.)Il PDUM persegue il suo scopo con la difesa dei valori alla base della nostra civiltà, della nostra cultura e delle nostre tradizioni, attribuendo particolare importanza alla figura del Sovrano, catalizzatore unificante e al di sopra delle parti sull’esempio delle più progredite e moderne Monarchie Costituzionali Europee contro le odierne spinte secessioniste.

2) Principi : Il PDUM pur riconoscendosi convintamene nelle radici Cristiane della nostra tradizione, non osteggia la libertà di culto e l’ateismo delle Persone iscritte, nel comune rispetto reciproco. Si batte quindi contro ogni forma di fondamentalismo religioso.
Il PDUM rifiuta le teorie e le prassi tipiche dei regimi dittatoriali che opprimono i popoli negando garanzia ai diritti e alle libertà fondamentali degli individui.
Il PDUM rispetta tutte le ideologie politiche, purché si fondino sui valori reciprochi di libertà e democrazia.
Il PDUM esprime il suo rifiuto netto ed irrevocabile per le teorie e le prassi del razzismo come ogni altra teoria che miri a imporre la superiorità di un’etnia o di un gruppo sociale sugli altri.Il PDUM dichiarandosi partito democratico su POLITICAINRETE, rifugge ogni esercizio della violenza, pubblica e privata.
Il PDUM, pur essendo contrario all'uso della forza Militare, non rinuncia a giustificarne l'uso nei casi in cui, gli interessi della Patria siano inequivocabilmente messi in pericolo.Il PDUM è partito che non appartiene agli schieramenti precostituiti né della destra, né della sinistra, ma ritiene di rappresentare un movimento trasversale. Gli iscritti quindi sono liberi di esprimere le posizioni che più ritengono giuste, purché si attengano al presente statuto.
Essendo il PDUM partito fieramente Italiano, nel rispetto della nostra Patria unificata grazie alla Monarchia, rifiuta qualsiasi iscritto che si batta per l’indipendenza dalla stessa.

3) Sviluppo e Azione Politica : Il PDUM per perseguire i suoi principi, il suo sviluppo interno e l’unione di tutti i Monarchici intende intraprendere un dialogo sereno e democratico con le altre forze politiche in POLITICAINRETE, convenendo se necessario e senza pregiudizi alcuno verso comuni accordi politici o elettorali.

4) L’adesione al PDUM : E’ assolutamente libera ed aperta a qualsiasi Persona.
Sono previste due forme di adesione attiva al PDUM. La prima è un’adesione completa, ai principi ed ai programmi politici virtuali, pertanto la persona che palesemente si dichiara aderente viene considerato ISCRITTO, la seconda è un’adesione di principio, e viene considerato SIMPATIZZANTE.

5) Struttura organizzativa : Il Partito prevede l’attribuzione di tre cariche : il Presidente, il Vice Presidente ed il Responsabile della Segreteria Politica. Le tre cariche insieme rappresentano la Dirigenza del Partito. Le cariche sopra descritte sono attribuite o confermate semestralmente per mezzo di elezioni interne democratiche.

6) Partecipazione democratica della Base : Il PDUM prevede diverse forme di partecipazione interna alla vita del movimento. Congresso e Consiglio di Partito sono studiati per dare a tutti la possibilità democratica di interagire e di far pesare la propria opinione ed il proprio contributo sulla vita e lo sviluppo del partito.
L’organizzazione e le varie attività del Partito sono definite dal Regolamento Interno del PDUM, che provvede a indicare modalità e possibilità d’azione democratica degli iscritti nell’ambito del movimento stesso.


Approvato nel Novembre del 2006

venerdì 30 gennaio 2009

Presentazione

Con il motto che campeggia in alto, desideriamo dare il benvenuto a coloro che si avvicinano la prima volta al Partito Democratico di Unità Monarchica (PDUM).
Il PDUM è un partito virtuale, che permette agli Utenti di POLITICAINRETE di chiara fede Monarchica di interagire nel gioco di simulazione politica che si svolge sul sito, come di cimentarsi nella dialettica politica con altri movimenti ed opinioni.
Parlare di un Partito virtuale, può far sorridere, ma il gruppo Monarchico su POLITICAINRETE è ben coscio delle possibilità offerte dalla rete stessa e comprende che essere presenti partecipando, offre la possibilità di essere ancora più visibili.

La nuova POLITICAINRETE che vogliamo contribuire a creare da zero (a partire dall’inizio di aprile 2009), è da considerarsi un nuovo mondo da colonizzare, nella speranza diventi presto un mondo migliore del precedente, ancora più conosciuto e praticato, nell’interesse della libera informazione e della nostra causa.

La precedente esperienza ci ha dato un’immagine chiara delle potenzialità della rete per presentare al mondo (quello vero) il nostro progetto di Monarchia moderna e funzionale nel rispetto delle tradizioni con la necessaria garanzia di libertà e democrazia.
Su Politica OnLine.net, i Monarchici italiani potevano contare interagendo su circa 12.000 visite al giorno, 360.000 visite mensili. Politica OnLine.net offriva oltre 300.000 pagine visitate al giorno. Si ottenne un primato nell’aprile del 2006 con oltre 11.000 messaggi in 24 ore.

Il PDUM quindi non solo si ripropone quale forza politica virtuale, ma si ripropone quale soggetto pronto a fare la sua parte affinché POLITICAINRETE possa in breve tempo insidiare questi prestigiosi primati

Storia del PDUM

L’idea costituente del PDUM, viene fissata su un messaggio dell’Utente Federico AmMI il 9 aprile 2005 (ormai perso con il vecchio data base di Politica OnLine), e il Partito, nasce ufficialmente nel giugno del 2005, in tempo per prendere parte alle sue prime elezioni virtuali. Il risultato fu incoraggiante, raccogliendo il 4,9 % delle preferenze.

Da allora, passando attraverso a situazioni anche difficile, il peso del PDUM è costantemente cresciuto nei numeri, simultaneamente alla sua coerenza di programmi e vedute, che hanno contribuito a far crescere nei nostri avversari politici considerazione e rispetto nei nostri confronti.

Organizzazione del Movimento

Il Partito Democratico di Unità Monarchica è un Movimento trasversale organizzato per correnti di pensiero che dialogano tra loro al solo scopo di promuovere l’idea dell’Istituto Monarchia quale opzione istituzionale alla repubblica.